La frittata con il pomodoro e la cipolla è la forma più tradizionale usata nella Tuscia. Fate soffriggere in un tegamino contenente olio d’oliva, una cipolla tagliata a fettine sottili, quando questa sarà imbiondita aggiungete del pomodoro passato o il pomodoro fresco tagliato a pezzetti una volta insaporito aggiungete le uova sbattute, maneggiando velocemente in modo da ottenere un impasto dove la cipolla e il pomodoro siano ben distribuiti nell’uovo.

Un’altra frittata molto in uso è quella con i carciofi, che vengono tagliati a fettine sottili e fatti soffriggere nell’olio di oliva prima di unirci le uova. Altro esempio di frittate sono quelle con la pancetta, con il guanciale o con le salsicce fresche. Il procedimento rimane lo stesso. Quelle più originali, ma inconsuete, erano a base di funghi prugnoli o di erbe selvatiche, strascinate in padella con olio e sale, come le vitabie, l’ortica, gli strigoli, i luppoli, la menta.